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Setaccio PSPS

SETACCIO PSPS

Il Penn State Particle Separator, colloquialmente chiamato setaccio, è un semplice ed utile strumento che utilizziamo nella nostra pratica quotidiana di nutrizionisti per valutare la qualità e le caratteristiche di una miscelata.

Ma di cosa si tratta e che informazioni ne possiamo ricavare?

Il setaccio consiste semplicemente di un contenitore a quattro livelli posti in verticale, con tre diversi setacci a fori di misura decrescente, dall’alto verso il basso, e sul fondo un contenitore pieno. La miscelata viene pesata (generalmente se ne prelevano 500 g, in diversi punti dello scarico) e viene posizionata sul setaccio posto in cima. Dopodichè, con movimenti decisi e regolari, precisamente codificati, l’unifeed viene setacciato.

Al termine del setacciamento viene pesata la parte di miscelata che è rimasta su ogni livello, per poi ricavarne la percentuale relativa sul totale. Ad ogni livello corrisponde una granulometria differente.

Il Penn State Particle Separator quindi è uno strumento utile a misurare efficacemente la distribuzione della granulometria delle fibre in una razione, con un metodo rapido, economico, semplice da applicare e effettuabile direttamente in azienda, senza dover passare per un laboratorio: questo è particolarmente vantaggioso in quanto i risultati sono immediati e le eventuali correzioni sono direttamente ed efficacemente effettuabili.

In particolare, si tratta dello strumento più avanzato disponibile nel suo campo, con il supporto scientifico più corposo. Progettato alla Penn State University (in Pennsylvania, USA) ed entrato in utilizzo a partire dal 1996, viene continuamente aggiornato, con l’ultima versione, che utilizziamo anche noi, progettata nel 2021.

Facciamo un passo alla volta

Come si arriva ad una certa granulometria nella razione?

Il primo passo si effettua senza dubbio in campo: al momento della raccolta di fieni, paglia e soprattutto insilati si sceglie una determinata lunghezza di taglio, in funzione della coltura, del metodo e del momento di raccolta e delle condizioni di conservazione (fasciatura, essiccamento, insilamento in trincea). Questa dimensione di taglio andrà a riflettersi poi sulla quantità di fibra efficace a livello ruminale.

La seconda importante discriminante per la dimensione della fibra, e su cui si può andare ad agire anche nel post raccolta, dal momento che si tratta di un’azione quotidiana, è la preparazione della razione: il carro miscelatore ha al suo interno dei coltelli che permettono la miscelazione e la riduzione della granulometria della fibra. Facendo girare più o meno tempo il carro miscelatore avremo una quantità di fibra lunga più o meno elevata.

Il terzo fattore è ovviamente dato dalla quantità di foraggi nella razione: più la razione è ricca di concentrati, meno fibra lunga avremo a disposizione in mangiatoia.